La recente pandemia ci ha fatto chiaramente capire che, anche in regioni come la nostra che hanno retto meglio da un punto di vista sanitario grazie alle politiche e agli investimenti messi in campo negli anni, serve un ripensamento dei modelli delle politiche e dell’organizzazione della sanità che, pur non intaccando l’evoluzione delle eccellenze ospedaliere che abbiamo e in cui investiamo, vada nella direzione di un rafforzamento della sanità pubblica territoriale e di prossimità, di servizi e assistenza capillari.

Esattamente il contrario di quel modello lombardo tutto iper-ospedali, privatizzazioni e impoverimento del territorio che la Lega di Salvini e la Ceccardi vorrebbero portare in Toscana. Non accadrà mai, perché noi continueremo a credere e a investire nella sanità pubblica, un bene fondamentale che abbiamo riscoperto.

Difendere però non basta, per questo propongo alcuni punti per una sanità ancora migliore:

  1.  Nuova centralità ai medici di medicina generale (quelli che la Lega, per voce di Giorgetti, considera ormai inutili), all’infermiere di comunità e alla sanità territoriale e di prossimità. Ciò sarà fondamentale per l’efficientamento della gestione dei malati cronici, delle cure a domicilio, delle cure intermedie, dei processi di monitoraggio e per la prevenzione tra la popolazione
  2.  Integrazione anche a domicilio delle competenze specialistiche e ospedaliere, dando origine a forme di ospedalizzazione domiciliare dove possibile
  3. Riduzione delle liste di attesa per la diagnostica e le cure complesse
  4. Le case della salute devono diventare il presidio territoriale che racchiude tutte le competenze comprese quelle specialistiche, diagnostiche e strumentali, e in cui si integrano i medici di famiglia e tutti i servizi e il personale dei distretti sociosanitari, compresi i servizi sociali. Tali strutture vanno dimensionate sulla base di parametri di popolazione e di caratteristiche orografiche, in maniera omogenea sul territorio regionale
  5. Investire i risparmi derivanti dall’efficientamento e dalla modernizzazione in corso del Sistema Sanitario Regionale in tecnologie e assunzione di personale
  6.  Valorizzazione del personale sanitario in termini economici e di progressione di carriera
  7.  Cartella clinica unica integrata per una migliore e più rapida sinergia tra medici generali e specialisti
  8. Affiancare gli attuali sistemi di prenotazione con app dedicate
  9.  Sistema regionale di telemedicina, per migliorare la presa in carico dei pazienti croniche e il servizio di assistenza nelle aree più periferiche
  10. Mettere a sistema le strutture residenziali come RSA, RSD, Ospedali di comunità, strutture intermedie, con un’unica centrale operativa
  11. Rilancio delle cure termali e delle attività di prevenzione neuro-psicologica per far fronte all’invecchiamento della popolazione. Sostegno regionale ai Comuni che promuoveranno attività motorie e di educazione alimentare contro le patologie sociali dell’adolescenza e dell’invecchiamento
  12. Rilancio dell’esperienza delle Società della Salute
  13.  Da un punto di vista organizzativo serve accorciare le catene decisionali, creando un trait d’union tra le Direzioni Generali e rete ospedaliera, zone distretto, presidi, con un sistema di governance che abbia budget assegnati e deleghe di spesa. Per il cittadino significa: sistema più efficiente e sicurezza della presa in carico dei problemi in modo omogeneo.
Alessandra Nardini - Assessora Regione Toscana
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