Questa mattina, come Assessora regionale con delega all’attuazione della LR 63/2004 “norme contro le discriminazioni determinate dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere”, ho riunito per la prima volta dopo la formazione della nuova Giunta regionale il Tavolo delle Amministrazioni aderenti alla Rete rete RE.A.DY., la Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.
Erano presenti molte amministratrici e amministratori dei Comuni e delle Provincie toscane a testimonianza del forte interesse ed impegno del nostro territorio su questo tema, come testimoniato anche dal fatto che la Toscana è stata la prima Regione a dotarsi di una legge in materia.
Ci siamo riunite e riuniti per dare un primo segnale: la Toscana vuole continuare a battersi contro ogni forma di discriminazione e la sfida oggi è arrivare ad una celere approvazione definitiva della proposta di legge Zan che contiene misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alla disabilità.
È una norma fortemente innovativa con un approccio integrato al fenomeno delle discriminazioni e violenze, e non si limita ad un intervento di carattere penale ma affianca ad esso strategie di prevenzione, contrasto e sostegno alle persone che subiscono discriminazione e violenza.
Mi impegno a proseguire nella strada che la Toscana ha storicamente battuto, continuando l’azione di coordinamento, impulso e sostegno delle politiche locali in materia di prevenzione e contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere, contribuendo a migliorare la qualità della vita delle persone LGBTQIA+ ed a creare un clima sociale di rispetto e di confronto libero da pregiudizi.
L’affermazione dei diritti di ogni persona costituisce infatti il presupposto per la costruzione di una compiuta cittadinanza.
Come espresso nella riunione di oggi c’è la volontà di far arrivare dalla nostra Regione un appello delle Amministrazioni al Parlamento perché anche il Senato approvi celermente questa proposta di legge ed anche un appello ai Comuni toscani ad aderire alla Rete RE.A.DY. per rafforzare questo impegno corale contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere.