La mia è stata una giornata dedicata alla Memoria. Dopo San Pancrazio sono stata a Poggio alla Croce, tra i Comuni di Figline Incisa Valdarno e Greve in Chianti per l’inaugurazione del sentiero della Memoria. Quello di Pian d’Albero fu un eccidio che avvenne il 20 giugno 1944, poco più di un mese prima della liberazione di Firenze.
I soldati tedeschi attaccarono il casolare della famiglia Cavicchi, in località Pian d’Albero, nel Comune di Figline Incisa Valdarno, dove venivano addestrati i giovani partigiani, che sarebbero entrati nella brigata Garibaldi-Sinigaglia. Furono in 39 a morire sotto i colpi delle truppe nazifasciste, tra cui il dodicenne Aronne Cavicchi, ucciso insieme al padre e al nonno.
Per me è stato davvero emozionante conoscere la sorella di Aronne, Giuseppina Cavicchi. In questi anni abbiamo avuto una grandissima fortuna: abbiamo potuto ascoltare i testimoni, imparare dalle parole di chi ha vissuto quegli orrori quanto sia sbagliata ogni guerra, e quanto furono vergognosi e terribili gli anni del nazifascismo. Di fronte ai tentativi di riscrivere o rinnegare la storia a cui ancora oggi a volte assistiamo, giornate come quella di oggi ci ricordano che la storia va conosciuta, studiata e approfondita, perché la Memoria è il vaccino più potente che abbiamo contro i pericolosi rigurgiti nazifascisti che non possiamo tollerare o minimizzare. I luoghi come Pian d’Albero sono luoghi che dobbiamo valorizzare e far conoscere, perché sono luoghi di memoria attiva, preziosi soprattutto per le nuove generazioni.