Un altro bel dibattito a una Festa de l’Unità in presenza, finalmente. Questa volta sono stata a Casalguidi, Serravalle Pistoiese, dove mi sono confrontata sulla pandemia e la didattica con la psicologa Luisa Arcieri. È stato molto interessante ascoltare il suo punto di vista di esperta a sostegno del valore fondamentale della scuola non solo come luogo di apprendimento, ma anche di crescita sociale e relazionale. Proprio per questo in Toscana, anche a differenza di quanto fatto altrove, a gennaio abbiamo scelto di riportare in classe in presenza anche le studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.
È una scelta di coraggio che rivendico con orgoglio, perché sono convinta che la didattica a distanza sia stata necessaria per garantire il diritto allo studio nell’emergenza, ma che la scuola in presenza sia insostituibile.Non devono essere sottovalutate le conseguenze che le restrizioni, pur necessarie, hanno avuto sulle giovani generazioni, sia da un punto di vista psicologico sia sul loro percorso scolastico. Non possiamo permetterci di lasciare indietro studentesse e studenti e di veder salire le percentuali di dispersione e abbandono scolastico, uno dei rischi maggiori che corriamo, che abbiamo cercato di contrastare con iniziative mirate già un questi mesi, ma rispetto al quale serve anche nei prossimi mesi una grande sinergia di azione che coinvolga istituzioni, giovani, mondo della scuola, famiglie. La scuola deve essere il luogo dell’uguaglianza per eccellenza, il motore dell’ascensore sociale, non dobbiamo permettere che diventi un ambito in cui si acuiscano disuguaglianze sociali, economiche, territoriali.