L’istruzione e la formazione sono colonne portanti per la ripresa e questa pandemia ha puntato un faro potente su vecchie criticità e disuguaglianze radicate nella nostra società e nel sistema formativo, problemi che oggi siamo chiamati ad affrontare e a risolvere con particolare urgenza. Ne sono fermamente convinta e per questo, come Regione, in questi mesi difficili abbiamo sempre continuato a lavorare per una scuola in sicurezza e in presenza, a investire nella formazione e nel diritto allo studio scolastico e universitario, nei percorsi di formazione e in tutti quegli strumenti che permettono di potenziare e aggiornare le competenze per inserire o mantenere quante più persone possibili nel mercato del lavoro in trasformazione, ottimizzando l’incrocio tra domanda e offerta. Un ruolo strategico è rivestito dagli ITS, Istituti Tecnici Superiori, ancora oggi troppo poco conosciuti e che invece hanno un potenziale enorme. In termini di occupazione i risultati sono straordinari e per questo è necessario ci siano investimenti stabili e come Regioni guardiamo con attenzione, interesse e partecipazione alla riforma alla quale il Parlamento sta lavorando. È fondamentale mettere al centro la formazione, e farlo a partire dall’impiego delle risorse del PNRR, ma anche di quelle del nuovo settennato dei fondi europei. Ne abbiamo parlato ieri sera alla Festa de L’Unità di Firenze, dove mi sono confrontata su questi temi all’iniziativa messa in piedi dall’On. Rosa Maria Di Giorgi, della Commissione cultura, scienza e istruzione della Camera dei Deputati, che ringrazio.