Alla festa del Nidil CGIL Firenze, ho partecipato a un interessante dibattito sulle necessarie tutele per le lavoratrici e i lavoratori e di come agire per superare le forme di lavoro sottopagate e precarie. A essere colpiti dalla crisi e dalla precarizzazione sono soprattutto donne e giovani. A maggior ragione dopo questa pandemia, che ha messo in evidenza ancora di più le disuguaglianze di genere, territoriali, generazionali e contrattuali, va riaperta una grande stagione dei diritti nel mondo del lavoro. Dall’osservatorio di questo quasi anno di assessorato, penso vada posta particolare attenzione al dumping lavorativo in Europa, che favorisce delocalizzazioni e licenziamenti improvvisi, all’inquadramento normativo delle professioni più recenti e alla questione femminile e giovanile. Negli ultimi anni, poi, c’è stata una oggettiva esplosione della gig economy e, nel contempo, sono nate moltissime figure professionali nell’ambito delle grandi piattaforme digitali e dei trasporti: pensiamo ai corrieri e a chi lavora nei magazzini degli acquisti online o ai riders, per fare degli esempi. Sono nate nuove opportunità di impiego, certo, ma non possiamo permettere che, come è in molti casi, questi impieghi rappresentino un arretramento in termini di stabilità, retribuzione, trasparenza dei turni, sicurezza sul lavoro, formazione. Pur sapendo che si tratta di gradi questioni da affrontare a livello nazionale ed europeo, come assessorato regionale stiamo provando ad agire, penso al lavoro che insieme a CGIL, CISL e UIL stiamo facendo per giungere ad un protocollo sui riders finalizzato a migliorare, almeno localmente, la condizione di molte lavoratrici e molti lavoratori.