Quest’anno una partecipazione record per la XXV edizione del Meeting per i diritti umani, che abbiamo organizzato per il prossimo 10 dicembre e che abbiamo presentato oggi in conferenza stampa. L’edizione di quest’anno si intitola “Questo genere di disuguaglianze” ed è appunto dedicata alle disuguaglianze di genere. Al primo dicembre, a iscrizioni ancora aperte, le adesioni superavano quota 15mila (15103): il 9,5% della popolazione studentesca, proveniente da 747 classi di scuole di tutte le dieci province della regione, anche da istituti delle aree più periferiche della Toscana. La straordinaria risposta in termini di prenotazioni ci riempie di gioia e ci fa capire quanto questo evento sia sentito dal mondo della scuola. I diritti delle donne sono diritti umani e non riguardano solo le donne, riguardano la costruzione di una società più giusta, una società dove sia garantita un’effettiva uguaglianza in termini di diritti e pari opportunità, una società che rispetta le donne, non le discrimina e non si priva del nostro talento e delle nostre competenze. Invece, viviamo in un mondo che alle donne chiede moltissimo e offre poco, un mondo in cui le disuguaglianze tra i generi sono ancora pesantissime su molti fronti, un problema che la pandemia ha accentuato e reso ancora più evidente. Con le ragazze e i ragazzi vogliamo confrontarci su come destrutturare quegli stereotipi e quei retaggi culturali che sono alla base di queste ingiustizie intollerabili e lo faremo anche con testimonianze dirette e storie raccontate in prima persona da chi ha infranto il cosiddetto tetto di cristallo e chi, perché donna, ha vissuto situazioni di maggiore difficoltà, di discriminazione o ha anche soltanto dovuto lottare di più per ottenere risultati molto più facili da ottenere per un uomo. I diritti umani si definiscono come quei diritti inalienabili che vanno riconosciuti, a prescindere, a ogni persona per il solo fatto di appartenere al genere umano, non possiamo quindi concepire che in molte situazioni le donne abbiano meno diritti o che i loro diritti siano violati o messi costantemente in discussione. Insieme abbiamo il dovere di costruire una società davvero di tutte e di tutti e le scuole sono il luogo fondamentale dove rendere possibile questo futuro