È stata una grande emozione accogliere all’aeroporto di Pisa la signora Lidia Maksymowicz, “La bambina che non sapeva odiare”, come recita il titolo del suo libro-testimonianza sugli orrori di Auschwitz. Con me ad attenderla c’era anche Bruno Possenti, in rappresentanza di ANPI Toscana. Lidia aveva tre anni quando entrò nel campo di concentramento insieme a sua madre, una resistente bielorussa. È stata una delle bambine su cui il medico nazista Josef Mengele ha compiuto i suoi orribili esperimenti e ha passato il resto della sua vita a diffondere la testimonianza e la memoria di quell’orrore affinché non fosse dimenticato, per estirpare l’odio dalla nostra società con la speranza che l’umanità non toccasse mai più abissi così profondi. Poterla incontrare oggi, nei giorni in cui alle porte dell’Europa si torna a morire sotto le bombe, ha un valore ancora più profondo, come lo ha avuto ascoltare il suo accorato appello di pace.

Alessandra Nardini - Assessora Regione Toscana
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