Ho partecipato alla presentazione dello studio di Ebret – Ente bilaterale dell’artigianato toscano sugli effetti che la pandemia ha avuto sul comparto e sul ruolo della bilateralità a sostegno di imprese, lavoratrici e lavoratori. Durante il mio intervento ho sottolineato come, anche a seguito della pandemia, le politiche attive e la formazione siano finalmente centrali nei finanziamenti pubblici: stanno arrivando sui territori risorse importanti, un’occasione che non possiamo sprecare per salvaguardare posti di lavoro e creare nuova occupazione. Per la Toscana penso agli oltre 50.6 milioni della prima tranche del Programma GOL – Garanzia Occupabilità Lavoratori e ai quasi 54 milioni con cui realizzare la nuova sperimentazione del Patto per il lavoro e, insieme alle parti sociali, stiamo lavorando in modo serrato per usare questa straordinaria opportunità per creare più occupazione, stabile e di qualità. Queste notizie molto positive sono però insidiate dall’enorme aumento del costo dell’energia, dalle strozzature nelle catene globali di approvvigionamento, dalle ripercussioni economiche dell’aggressione della Russia all’Ucraina, fattori che stanno ribaltando scenari e previsioni di crescita. L’allarme del mondo delle imprese e dell’artigianato per l’erosione di competitività e sostenibilità produttiva, a cui si aggiunge la chiusura dell’export verso la Russia, è motivo di seria preoccupazione anche per il mantenimento dei livelli occupazionali. Per questo il nostro impegno e la nostra determinazione sul fronte delle politiche del lavoro sarà ancora maggiore, certamente sulla formazione dei giovani, ma anche sul fronte della riqualificazione, del reinserimento lavorativo, dell’aggiornamento delle competenze e della formazione continua durante tutta la vita professionale, nonché sulle misure di riduzione del disallineamento tra domanda e offerta di lavoro.
L’ARTIGIANATO TRA CRISI E RIPARTENZA
Mar 30, 2022
