LA REGIONE TOSCANA CONTINUA AD OPPORSI

Adesso è ufficiale: è arrivato il Decreto relativo al contingente organico dei dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi e la sua distribuzione tra le Regioni per il triennio 2024/2025, 2025/2026, 2026/2027.

Per la Toscana si passa dalle 470 istituzioni scolastiche attuali a 455 previste nell’anno scolastico 2024/2025, 452 nel 2025/2026 e 446 nel 2026/2027.

Un taglio di 15 istituzioni scolastiche già dal prossimo dimensionamento. E negli anni prossimi ancora tagli ulteriori. È di questo, secondo il Ministro Valditara e secondo la Presidente Meloni, che ha bisogno la scuola? Io non credo proprio.

Eppure la pandemia dovrebbe aver insegnato che sulla scuola e sulla sanità pubblica si deve investire. Invece no, si scegli di tagliare.

Come abbiamo già dichiarato, sia con il voto contrario della nostra Regione in Commissione Istruzione e in Conferenza delle Regioni, sia con il ricorso che abbiamo presentato alla Corte Costituzionale, riteniamo questa scelta profondamente sbagliata.

Al Governo non lo impone il PNRR come provano a raccontare, la riorganizzazione della rete scolastica doveva e poteva essere fatta in altro modo, come in altro modo doveva e poteva essere concessa alle Regioni più autonomia sul dimensionamento, per cercare di dare risposte alle specifiche esigenze dei territori, a partire dalle aree interne. Invece così si impongono tagli e poi si scarica sulle Regioni la responsabilità di dire dove effettuarli.

Per una Regione come la nostra, che negli anni si è impegnata a dimensionare correttamente, a realizzare i Comprensivi per garantire la continuità verticale dal punto di vista pedagogico e organizzativo, tagliare adesso significa produrre effetti negativi dal punto di vista delle ricadute educative e occupazionali.

Continueremo a confrontarci con Comuni e Province, tramite ANCI e UPI Toscana, e con le organizzazioni sindacali, per condividere come muoverci.

Quel che è certo è che continueremo ad opporci a questa scelta e a tutte le altre che avranno come conseguenza tagli alla scuola.

Alessandra Nardini - Assessora Regione Toscana
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