Oggi siamo stati con il presidente Eugenio Giani e l’assessora Monia Monni a vedere i lavori di potenziamento degli argini del fiume Era, un intervento atteso, importante e necessario per la sicurezza idraulica di Pontedera e dell’intera area.
Parliamo di un investimento complessivo di circa 8 milioni di euro, suddiviso in tre lotti, che consentirà di consolidare e rafforzare gli argini nel tratto terminale del fiume, dove l’Era incontra l’Arno: un punto particolarmente delicato, a ridosso di una zona densamente abitata e accanto a scuole frequentate ogni giorno da migliaia di studenti e studentesse.
Con palancole metalliche infisse fino a 12 metri di profondità, nuove piste di servizio e l’allargamento della sommità degli argini, mettiamo in sicurezza un’area fortemente esposta al rischio di esondazioni, soprattutto in caso di eventi meteo estremi.
È un intervento strategico, che si inserisce in un piano più ampio di prevenzione e adattamento al cambiamento climatico, ma è anche il frutto di un lavoro attento, trasparente e coordinato tra istituzioni. Ringrazio gli uffici tecnici e tutti coloro che hanno lavorato per arrivare a questo risultato.
Si tratta di un intervento fondamentale anche per gestire il cosiddetto effetto rigurgito, che si verifica quando il livello dell’Arno si alza al punto da ostacolare il deflusso delle acque dell’Era, causando un innalzamento del livello idrico e una pressione costante sugli argini. In questi casi, l’area tra i due fiumi può comportarsi come un bacino chiuso, con rischi significativi di esondazione. È quindi essenziale che gli argini siano strutturalmente solidi e in grado di resistere a lungo a sollecitazioni prolungate. Un cedimento, come accaduto di recente a Campi Bisenzio con il torrente Marina, può avere conseguenze gravi per i territori circostanti.
Investire sulla messa in sicurezza del territorio significa proteggere comunità, scuole, imprese, famiglie. E il comune di Pontedera sul piano della difesa del suolo ha sempre posto un’attenzione particolare.