Ieri, a San Giuliano Terme, abbiamo dato l’ultimo saluto a Marah, la giovane ragazza palestinese morta all’ospedale di Pisa poco dopo il suo arrivo da Gaza.
Ancora grazie a Matteo Cecchelli Sindaco per aver scelto di darle una degna sepoltura nel Comune che amministra: un gesto di umanità profonda, di solidarietà verso il popolo palestinese, una scelta politica precisa.
Marah non è soltanto una vita spezzata troppo presto: è diventata il volto di un popolo che da troppo tempo vede negato il diritto a vivere in pace nella propria terra e ad autodeterminarsi. È il sorriso di una ragazza che avrebbe avuto diritto a realizzare i propri sogni.
La morte di Marah, è inutile che il Governo di Netanyahu provi a negarlo, è frutto delle sue politiche, che negano diritti umani fondamentali al popolo palestinese, che hanno già ucciso migliaia di persone, che usano persino la fame come arma di guerra e che privano il popolo palestinese della possibilità di curarsi distruggendo ospedali.
Sono indegne le accuse mosse al personale sanitario dell’ospedale pisano, che ha agito con professionalità, dedizione e umanità. La verità è sotto gli occhi di tutti: quello palestinese è un popolo che da anni, a Gaza come in Cisgiordania, vede i suoi territori ingiustamente occupati, il diritto internazionale calpestato, e che oggi è vittima di un genocidio.
Il nostro abbraccio a Marah e alla sua famiglia è pieno di lacrime e di rabbia e della consapevolezza che questa ferita deve riguardare tutte e tutti noi, perché l’indifferenza è complicità, come quella dei Governi, a partire da quello italiano, che non bloccano la vendita di armi verso Isreaele, che non riconoscono lo Stato di Palestina, che non si adoperano affinché vengano messe in campo tutte le azioni necessarie per fermare questo massacro e arrivare a una pace duratura.
Riposa in pace, Marah. In questa terra che ha una lunga storia di pace e di libertà, beni preziosi che speriamo presto raggiungano anche la tua terra e il tuo popolo martoriato.
Sarai per sempre parte di questa comunità che ti ha accolta, della nostra coscienza civile e la tua voce renderà ancora più forte la nostra nel pretendere giustizia, pace e libertà.