Iero sera in tantissime e tantissimi, istituzioni, associazioni, sindacato, cittadine e cittadini, abbiamo risposto all’appello del Sindaco di San Giuliano Terme Matteo Cecchelli partecipando alla fiaccolata in memoria di Marah Abu Zhuri, la giovane palestinese morta all’ospedale Cisanello di Pisa nei giorni scorsi.
Marah è morta non a causa della leucemia come il Governo di Israele ha provato a far credere, ma è morta pesando 36 chili, perché a Gaza si è denutriti, si muore per la fame e per la mancanza di cure.
Ieri sera sono intervenuta rappresentando la Regione Toscana. È stato difficile trovare le parole di fronte a una tragedia così disumana. Marah è morta perché la popolazione civile palestinese viene deliberatamente privata di cibo e aiuti: la fame usata come arma di guerra. È qualcosa che non possiamo né normalizzare né accettare.
Insieme a tante e tanti, al Parco della Pace Tiziano Terzani a Pontasserchio, abbiamo acceso una fiaccola per ricordarla e per ribadire un messaggio chiaro: non possiamo più permetterci indifferenza. Restare in silenzio significa essere complici.
Un pensiero va anche a sua madre, Nabila, che dopo i funerali ha lasciato Pisa per tornare in Egitto e poi cercare di rientrare a Gaza, “perché quella è la nostra terra ed è lì che voglio tornare”, ha detto ringraziando le italiane e gli italiani che le sono stati vicini.
La vicenda di Marah ci ricorda quanto sia urgente fermare il genocidio e aprire strade di pace e giustizia. Come donne e uomini delle istituzioni, della politica e della società civile, abbiamo il dovere di alzare la voce. Perché dietro i numeri e i bollettini di guerra ci sono persone, vite spezzate, famiglie distrutte.
La tragica storia di Marah resterà nei nostri cuori come un monito e come una richiesta di responsabilità che non possiamo tradire.