Ieri e oggi a Pesaro, all’incontro annuale della Rete Re.A.Dy, Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, anche in chiave intersezionale con gli altri fattori di discriminazione – sesso, disabilità, origine etnica, orientamento religioso, età – riconosciuti dalla Costituzione, dal diritto comunitario e internazionale.

Una due giorni come sempre ricca di approfondimenti e riflessioni interessanti. È stata anche l’occasione, per me, di raccontare cosa siamo facendo in Toscana, insieme al tavolo di confronto con le associazioni LGBTQIA+ che in questa legislatura ho voluto attivare, e di conoscere buone pratiche messe in campo anche da altre Pubbliche Amministrazioni.

Esserci l’ho sentito come un dovere, a maggior ragione in questa fase in cui la comunità LGBTQIA + è sotto attacco da parte del Governo, a partire dalle persone trans e dalle famiglie arcobaleno.

Più volte, negli interventi, è stato richiamata l’ispezione ministeriale, voluta e strumentalizzata dalla destra, contro il Centro di Careggi, eccellenza nei percorsi di affermazione di genere. In Toscana non arretreremo. Quando questa legislatura è iniziata erano una trentina le adesioni toscane alla Rete Re.A.Dy, adesso siamo 101. Quella toscana è la realtà regionale più rappresentata.

Continueremo a batterci contro le discriminazioni, per i diritti e le libertà di ogni persona. Continueremo a costruire ogni giorno una Regione di tutt*, perché in Toscana non accettiamo ci possano essere amori, persone, famiglie di serie A e di serie B.

Alessandra Nardini - Assessora Regione Toscana
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.