Ho scelto questa frase del Presidente Sergio Mattarella perché è una frase che invita alla speranza e, al tempo stesso, alla responsabilità. Penso che rappresenti perfettamente il tempo che stiamo vivendo, un tempo sospeso in cui tutte e tutti noi viviamo nella speranza di poterci presto lasciare alle spalle la pandemia e sappiamo che soltanto con la responsabilità individuale e collettiva è possibile raggiungere questo obiettivo. Se questo Natale possiamo guardare con speranza al futuro, è grazie alla scienza, ai vaccini e a tutti coloro che si sono vaccinati. Con l’immagine che accompagna la frase del Presidente, ho voluto rappresentare uno dei momenti di maggiore speranza tra quelli vissuti, come Assessora regionale e come cittadina, durante l’ultimo anno: il rientro a scuola in presenza delle studentesse e degli studenti. È stato un momento emozionante, perché sappiamo quanto la didattica a distanza abbia pesato su di loro e sulla qualità del loro apprendimento. Oltre alla salute pubblica e alle vite di migliaia di cittadine e cittadini, non dobbiamo mai dimenticare quanto è stato e quanto è ancora in gioco: l’istruzione delle studentesse e degli studenti, il lavoro all’interno delle imprese, dei negozi e degli uffici, l’apertura dei luoghi dell’arte e della cultura, la nostra socialità quotidiana. Per questo mi sento di chiedere ancora una volta a chi non si fosse vaccinato di compiere un atto di responsabilità e di generosità. Soltanto così potremo uscirne. È stato un altro anno davvero complicato, è innegabile, nel quale come Regione siamo stati costantemente in prima linea nell’affrontare le conseguenze della pandemia sulla scuola, sul lavoro e sulla nostra economia, ma anche a provare a gettare le basi per una società più giusta di quella pre-Covid, mettendo in campo misure espansive e di rilancio, cercando di cogliere le opportunità offerte anche dal PNRR. L’anno nuovo che è alle porte sarà decisivo, tanto sul fronte sanitario quanto su quello economico e sociale. Dobbiamo fare in modo di uscire da questi due anni lunghissimi con meno disuguaglianze e con un Paese più moderno, giusto, un Paese dove siano realmente garantite a tutte e a tutti pari opportunità, inclusione, crescita e diritti, un Paese che abbia più cura e rispetto di lavoratrici e lavoratori, che meritano un lavoro sicuro, dignitoso e adeguatamente retribuito. Da parte mia, nel mio ruolo, continuerò a lavorare a questo obiettivo senza risparmiarmi e sono davvero convinta che la nostra terra, per dirla con le parole del Presidente, sia ricchissima di quella iniziativa, quella fiducia e quella responsabilità che sono fondamentali per guardare al futuro con speranza, per rendere possibile anche ciò che appare impossibile.