C’è sempre stata una storia, la storia degli uomini, dei re, dei condottieri, degli scrittori, dei musicisti. È la storia che ci è stata insegnata a scuola. Poi c’è un’altra storia, la storia delle donne. Quante donne hanno fatto la storia? Quante donne sono state determinanti nell’evoluzione culturale, politica, letteraria, artistica e scientifica del nostro Paese e, più in generale, del mondo? Moltissime. Eppure, se facessimo un sondaggio tra la popolazione o tra le ragazze e i ragazzi delle scuole e chiedessimo di nominare le prime cinque personalità di questi campi che vengono loro in mente, ci verrebbero restituiti quasi solo nomi maschili. Non dipende esclusivamente dal fatto che, per secoli, alle donne è stato sostanzialmente precluso l’accesso all’istruzione e, conseguentemente, a molti degli ambiti della vita sociale poc’anzi citati, ma piuttosto dal fatto che, ancora oggi, al contributo delle donne in moltissimi campi viene generalmente e automaticamente attribuito un valore inferiore, secondario, accessorio. Talune scrittrici vengono citate in qualche paragrafo dei manuali, ad esempio, per le tematiche affrontate o il particolare utilizzo della lingua e alcune artiste, invece, per aver rappresentato specifiche battaglie come, ad esempio, quelle di emancipazione femminile, ma di rado viene dato loro lo spazio adeguato in riferimento al contributo generale alla storia dell’arte, delle lettere e delle scienze: quasi mai, alle loro opere, nelle antologie e nei programmi scolastici, viene assegnato lo stesso volume di pagine e di tempo o viene dedicata la stessa meticolosità di analisi che è riservata alla produzione dei loro colleghi uomini. Per questo oggi ho partecipato con così grande convinzione a Cascina alla presentazione del volume “C’è un’altra storia”, l’antologia letteraria e artistica al femminile edita da Maria Pacini Fazzi, di cui ho avuto il piacere di curare la prefazione, e alla presentazione della collana “Le italiane”, che racconta la storia di alcune di quelle donne che la storia l’hanno fatta, insieme a quelle di cui, troppo spesso, neppure si ricorda il nome.Grazie alle mie due compagne di viaggio, compagne non solo di oggi, ma compagne con cui condividiamo l’impegno costante nel promuovere la cultura della piena parità: Bice Del Giudice PER VOI, Assessora a Cascina, e Francesca Fazzi, che ha voluto realizzare questa antologia e questa collana.Una signora, ringraziandola, le ha detto:”ce la meritavamo”. Lo penso anche io: noi donne ci meritiamo che sia raccontata un’altra storia.