Un sabato a Livorno, iniziato con un momento istituzionale insieme all’Amministrazione Comunale, in una delle iniziative per celebrare il centenario della nascita del PCI, e concluso con un’intervista al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando organizzata dal Partito Democratico livornese. Il Partito Comunista Italiano seppe offrire per decenni una rappresentanza e una risposta organizzata alla tensione di libertà e di emancipazione delle lavoratrici e dei lavoratori, delle donne, dei ceti popolari, ma anche delle più avanzate élite culturali e intellettuali del nostro Paese. La credibilità e il rigore dei suoi gruppi dirigenti, la leggibilità di un progetto di modernità e di giustizia sociale, la capacità di mediazione e compromesso nell’interesse della Nazione, rappresentarono per una parte larghissima della popolazione un faro di lotta contro le ingiustizie sociali e contro la supremazia dell’interesse economico sui diritti e la dignità delle persone. Quel messaggio e quel bisogno di riscatto ed emancipazione nel lavoro, coerente con l’art.1 della Costituzione, resta incredibilmente attuale, seppur in una conformazione della società imparagonabile. Io credo che questo impegno, oggi, si traduca nel combattere le vecchie e le nuove forme di sfruttamento e di erosione dei diritti nel nome del profitto e della produttività, combattere il caporalato ma anche il precariato che impedisce ai giovani di guardare con speranza al futuro, significa dire che non si può morire mentre si lavora nè si possono accettare disuguaglianze di genere, perché donne e uomini devono avere gli stessi diritti e le stesse opportunità nel mondo del lavoro; significa difendere e creare buona occupazione, impegnarsi per il mantenimento dei livelli occupazionali in un mondo sempre più digitalizzato e automatizzato; significa avere il coraggio, la lungimiranza e la coerenza di mettere in discussione il nostro modello di sviluppo a favore di un modello più equo e sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che sociale. Il compianto Macaluso, nella sua ultima intervista ha dichiarato che “Essere di sinistra ha avuto un senso perché ha migliorato la vita a milioni e milioni di persone. Ne è valsa la pena”: questa missione è tutt’altro che compiuta, è una sfida, un richiamo al dovere, che parla ancora moltissimo alle nostre generazioni e a tutti coloro che si impegnano in politica e nelle istituzioni.