Questo passo del Talmud ha ispirato la definizione di “Giusti tra le nazioni”, applicato per la prima volta dopo la Seconda guerra mondiale per indicare coloro che salvarono dalla furia nazista la vita di un ebreo. Da allora, il concetto è stato esteso a chi, in generale, si è prodigato con coraggio per salvare vite, fermare genocidi e persecuzioni, difendere i diritti di tutte le donne e tutti gli uomini. Ricordare i Giusti significa ricordare, nell’orrore, il meglio di cui l’umanità è capace. Coltivare la loro memoria è un antidoto contro il cinismo e l’indifferenza e un monito ad essere protagoniste e protagonisti della difesa della vita e della dignità degli esseri umani. A questo servono i Giardini dei Giusti, luoghi di riflessione e di ricordo, come quello che è stato inaugurato oggi all’ISIS Federigo Enriques di Castelfiorentino, che sarà curato dalle stesse studentesse e dagli stessi studenti come ‘Testimoni di Memoria’ permanente e ha visto la sua prima dedica andare alla figura di Giorgio Perlasca, un commerciante che salvò la vita a migliaia di ebrei.