Questa mattina sono stata a Podernovo nel Comune di Pelago, proprio lì, in una delle ville e dei poderi di quel fazzoletto di terra a ridosso del centro abitato della Consuma dove avevano trovato rifugio numerose famiglie. Ma il 25 e 26 agosto 1944 a Lagacciolo, Podernovo e Consuma, 19 persone furono uccise dalla furia di alcuni soldati nazisti in ritirata. Tra le vittime anche donne e bambini. Stragi che allungano quella drammatica e vergognosa scia di sangue di quell’estate del ’44, dove mentre la speranza e la gioia della Liberazione si facevano strada, l’orrore del nazifascismo ormai al tramonto continuava a spezzare vite innocenti.

Venire in questi luoghi significa prima di tutto confermare un forte impegno nel coltivare la Memoria, il vaccino più potente che abbiamo affinché ciò che è stato non possa tornare, affinché siano sconfitti i pericolosi rigurgiti nazifascisti che troppo spesso, ancora oggi, tentano di riaffiorare e che non dobbiamo mai sottovalutare. Questi luoghi sono luoghi di memoria attiva, luoghi che ci ricordano che si può e si deve sempre scegliere da che parte stare, continuare ad essere partigiane e partigiani, senza chiudere gli occhi di fronte a discriminazioni, violenze e ingiustizie, ovunque e per qualunque motivo esse avvengano. In questi luoghi hanno perso la vita 19 persone, uccisi dalla furia cieca, dalla brutalità, del nazismo. È necessario ricordare quell’orrore per non dimenticare l’abisso delle pagine più buie e vergognose dalla nostra storia, per costruire un futuro diverso, di pace.Ricordare le vittime innocenti delle stragi nazifasciste è un dovere, come lo è ricordare le donne e gli uomini che hanno sacrificato la vita per consegnarci un Paese libero e democratico, coloro che hanno combattuto la lotta di Liberazione e le madri e i padri costituenti.

La nostra bella e preziosa Costituzione, all’articolo 1, ci insegna, oggi come allora, che il lavoro deve stare al primo posto. L’ho voluto ripetere anche oggi alle lavoratrici e ai lavoratori della Gkn presenti: Regione Toscana continuerà a difendere, al vostro fianco, il lavoro. Ho l’onore di rappresentare una Regione che ha nel proprio simbolo il Pegaso alato che fu del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, a dimostrazione che le nostre radici affondano solide nei valori dell’antifascismo e della Resistenza, nei principi costituzionali.

Alessandra Nardini - Assessora Regione Toscana
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