BOLOGNA 2 AGOSTO 1980 ore 10:2
585 MORTI OLTRE 200 FERITI
BOLOGNA E LA REPUBBLICA FERITE AL CUORE

41 anni dopo Bologna e l’Italia non dimenticano.
41 anni dopo la Toscana non dimentica.
Continuiamo a chiedere verità e giustizia

È stato emozionante stamani rappresentare la nostra Regione al 41°anniversario della strage di Bologna. Una partecipazione straordinaria, un corteo che si è snodato lungo i sampietrini della memoria fino alla stazione per restare in silenzio al fischio del treno alle 10:25 esatte. Importanti le parole del Presidente della Repubblica in questa giornata e la presenza della Ministra della Giustizia Cartabia, perché lo Stato deve essere in prima linea nel fare piena luce su quanto accaduto, ricostruire i fatti ed accertare le responsabilità. Commovente la partecipazione dei familiari delle vittime e significativa la commozione del Sindaco Merola nella sua ultima celebrazione con la fascia tricolore.85 vite spezzate in un attimo. Alle 10:25 erano in stazione per i più svariati motivi: vacanze, ritorni a casa, ricongiungimenti con gli affetti, alcuni forse anche per caso.Lo scoppio della bomba distrusse tutto: sogni, futuro, famiglie, amori. Leggere le loro storie, immaginare quanta vita avevano ancora da vivere, quanti progetti interrotti, stringe il cuore. Commozione, mista a dolore e rabbia. Provenivano da tutto il Paese e non solo. Donne, uomini, e anche giovanissime vite spezzate.

  • Maria Fresu , 24 anni, abitava a Gricciano di Montespertoli, in provincia di Firenze e la sua famiglia di origine sarda era composta dalla figlia Angela di tre anni, dai genitori e da sei sorelle ed un fratello. Era in stazione con Angela e due amiche perché stavano andando in vacanza sul lago di Garda. L’esplosione le colpì in sala d’aspetto. Maria, Angela e Verdiana Bivona, una delle amiche, morirono mentre l’altra amica rimase ferita. Del corpo di Maria non si ebbe traccia fino al 29 dicembre, quando gli ultimi esami sui resti rinvenuti fra le macerie confermarono il suo ritrovamento.
  • Angela Fresu, 3 anni, abitava a Gricciano di Montespertoli, in provincia di Firenze e famiglia di origine sarda era composta dalla mamma Maria, dai nonni e dai sette fratelli della mamma. Era in stazione con la mamma e due sue amiche perché stavano andando in vacanza sul lago di Garda. L’esplosione le colpì in sala d’aspetto. Maria, Angela e Verdiana Bivona, una delle amiche della mamma, morirono mentre l’altra amica rimase ferita. Con i suoi tre anni Angela è la vittima più piccola della strage.
  • Verdiana Bivona, 22 anni, era un’operaia, viveva con i genitori e con uno dei suoi due fratelli a Castelfiorentino (Firenze) dove era nata e la sua famiglia aveva origini siciliane. Il 2 agosto era in stazione perchè stava andando in vacanza sul lago di Garda con due amiche e la figlia di una di loro. Lo scoppio della bomba ha ucciso Verdiana, la sua amica Maria Fresu e la figlioletta Angela. L’altra amica che era con loro è rimasta ferita e si è salvata.Roberto Procelli Roberto, 21 anni, era figlio unico e viveva a San Leo di Anghiari, una frazione di Arezzo. Si era diplomato ragioniere, aveva seguito un corso per programmatore elettronico ed aveva trovato lavoro. Aiutava anche il padre nella loro coltivazione di tabacco. Il 13 maggio era partito per svolgere il servizio di leva nel 121° Battaglione di artiglieria leggera a Bologna. Sabato 2 agosto era in stazione perché stava tornando a casa. È stato colpito dallo scoppio della bomba: lo hanno ritrovato nella piazza antistante la stazione vicino ad una cabina telefonica. È stato identificato dalla piastrina che portava al collo.
  • Lina Ferretti in Mannocci, 53 anni, era nata a Peccioli in provincia di Pisa. Abitava a Livorno insieme a suo marito Rolando, coinvolto anche lui nella strage e rimasto gravemente ferito. Lei casalinga, con una predilezione per la lettura, lui operaio FS, avevano due figli. Era alla stazione di Bologna con suo marito ad aspettare la coincidenza che li avrebbe portati a Brunico per una breve vacanza offerta dalla suocera che aveva fatto una piccola vincita al gioco del lotto. Dovevano partire il 3 agosto, ma si liberò una camera un giorno prima e la padrona della pensione, per tempo, fece sapere loro che sarebbero potuti partire il 2 agosto concedendogli un giorno in più di vacanza. E così fecero. Alle 10,25 era nella sala d’aspetto di 2°classe seduta ad un tavolo, rivolgendo le spalle alla bomba. Fu riconosciuta, con fatica, da suo cognato Loriano il giorno successivo alla strage pur essendo lui passato davanti al suo corpo decine di volte.Il marito ferito gravemente e rimasto invalido, perì successivamente, e venne quindi inserito ufficialmente nella lista dei deceduti a causa della strage.
  • Pietro GalassiPietro, 66 anni, era nato nella Repubblica di San Marino, aveva una sorella e si era laureato in matematica e fisica. Prima di andare in pensione aveva insegnato in una scuola di Viareggio di cui in seguito era diventato preside. Non sappiamo perché il 2 agosto fosse in stazione dove la bomba lo uccise.
Alessandra Nardini - Assessora Regione Toscana
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