Le vittime delle foibe, l’esodo degli italiani dall’Istria, dalla Venezia Giulia, dalla Dalmazia, così come l’insieme delle vicende che attraversarono il “confine orientale” italiano lungo tutto il Novecento non meritano né oblio, né strumentalizzazioni politiche. Drammi, sofferenze, lutti irrisolti scaturiti da quel crinale della storia meritano invece un ricordo pieno, sincero, consapevole dell’amara complessità degli avvenimenti che si consumarono nell’Alto Adriatico. Il nostro obiettivo è coltivare una conoscenza storica consapevole e un ricordo che ci consenta di rendere la nostra società libera da guerre, violenze, discriminazioni. È cruciale farlo assieme alle giovani generazioni affinché raccolgano il testimone e diffondano consapevolezza in modo da proteggere il futuro da rigurgiti autoritari e dai rischi di nuove stagioni di odio e divisioni.È per questo che ieri, in preparazione del Giorno del Ricordo che si celebra oggi, abbiamo organizzato in collaborazione con l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea, l’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea e l’Ufficio scolastico regionale, un momento di riflessione molto intenso, dal titolo “Fatti, luoghi, simboli nella storia del confine alto-Adriatico. Itinerario di conoscenza per cittadine e cittadini europei”, una diretta streaming a cui si sono collegate studentesse e studenti delle scuole secondarie di secondo grado della Toscana.Non dimenticare, continuare a ricordare ciò che è stato affinché non si ripeta mai più è un nostro preciso dovere.

Alessandra Nardini - Assessora Regione Toscana
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