Il 5 settembre 1938 venivano firmate le infami Leggi razziali, o razziste, come sarebbe giusto chiamarle. Accadeva proprio in Toscana, a Pisa, nel Parco di San Rossore e ieri abbiamo voluto ricordarlo proprio lì.
La persecuzione sistematica e lo sterminio degli ebrei, perpetrato dai nazisti con la complicità dei fascisti, resta una vergogna indelebile nella nostra coscienza civile. Per l’Italia le leggi razziali furono l’inizio di quel baratro di discriminazione e persecuzione.
Ricordare quell’orrore è fondamentale, affinché mai più si ripeta, affinché l’antisemitismo, che ancora circola come un veleno, sia debellato per sempre.
È quello che abbiamo voluto ricordare ieri, prima con la deposizione della corona al cimitero ebraico e con il ricordo di Pardo Roques e degli ebrei e dei non ebrei ammazzati dai nazisti in casa sua, poi con la commemorazione alle Cascine Vecchie, nella tenuta di San Rossore.
Mai dimenticare, mai abbassare la guardia di fronte al negazionismo o alla minimizzazione della tragedia dell’Olocausto.
Lo dico soprattutto oggi, visto che le legittime e condivisibili denunce delle atrocità del governo Netanyahu a Gaza rischiano di mescolarsi con un inaccettabile antisemitismo. La responsabilità di un Governo deve essere sempre distinta dal popolo che guida oppure apriremo il varco, nuovamente, a una propaganda generatrice di persecuzione e morte. Quella porta deve restare chiusa per sempre.