Oggi ho avuto l’onore di portare il saluto della Regione Toscana al XXI Congresso Nazionale della Società Italiana di Neuroscienze, ospitato a Pisa, città simbolo di cultura e ricerca.
Nel mio intervento, ho voluto sottolineare due punti che ritengo fondamentali:
1 Scienza e società: la conoscenza e le sue conquiste non possono restare patrimonio di pochi, ma devono essere condivise e comprese, perché solo così diventano strumento di emancipazione e progresso. Contro derive antiscientifiche e complottiste alla cui crescita assistiamo in modo preoccupante, è vitale difendere la libertà di ricerca e l’autorevolezza della scienza, attraverso la responsabilità e la volontà di renderne accessibili i risultati
2 Giovani ricercatrici e ricercatori: il futuro delle neuroscienze – e della scienza tutta – dipende dalla loro energia e creatività. Come istituzioni dobbiamo sostenerli con investimenti, opportunità e reti internazionali, ma anche garantire che le condizioni socioeconomiche di partenza non pesino sulle loro possibilità di studio e carriera. La scienza deve essere davvero accessibile a tutte e tutti, senza barriere né disuguaglianze. È esattamente quello che ci stiamo impegnando a fare come Regione Toscana.
Continueremo a investire in ricerca, innovazione e formazione, rafforzando il legame tra università, enti scientifici, sanità e tessuto produttivo. Perché la scienza è un bene comune: va coltivata, condivisa e messa al servizio delle persone.