Assemblea nazionale con il mondo della scuola Sono felice ed orgogliosa del fatto che il Partito Democratico, il mio Partito, abbia organizzato una serie di iniziative per parlare di scuola. E sono contenta soprattutto per la modalità che è stata scelta oggi: un momento di confronto e di ascolto vero, franco, aperto. Il PD ha dato voce al mondo della scuola: studentesse e studenti, insegnanti, associazioni, precari. Ringrazio Camilla Sgambato, responsabile nazionale scuola per il prezioso lavoro di questi mesi e per avermi chiesto di raccontare la mia esperienza da nuova Assessora della Regione Toscana, in rappresentanza anche delle altre Regioni. Quando il Presidente Giani mi ha affidato la delega all’istruzione, da subito ho sentito che avrei dovuto mettere in campo un impegno e un lavoro di studio e di azione straordinari. Occuparsi di scuola, non è occuparsi di materia comune, ma dell’ossatura stessa del futuro delle giovani generazioni e del nostro Paese. Occuparsi di scuola durante la pandemia, significa affrontare continue urgenze e proteggere uno dei più grandi beni comuni che abbiamo dal rischio di diventare uno spazio in cui si acuiscono difficoltà e disuguaglianze. Penso sia essenziale che la principale forza progressista di questo Paese metta in campo antidoti poderosi a un pericolo che non possiamo e non dobbiamo correre. La scuola, a partire da come è concepita nella nostra Costituzione, è e deve essere, infatti, uno dei maggiori fattori di garanzia di uguaglianza sociale. Attenzione però, perché, come su altri versanti, anche nell’istruzione il Coronavirus ha accentuato e acutizzato delle difficoltà e delle disuguaglianze pre-esistenti. La crisi economica pre-Covid, infatti, aveva già allargato la forbice sociale e l’ascensore sociale si era già inceppato nell’accesso a istruzione e formazione. È di questi giorni, ad esempio, la notizia che in due scuole di eccellenza a livello mondiale, presenti sul nostro territorio, come Normale e Sant’Anna, ci sia una marcatissima presenza di studentesse e studenti con ISEE alto, provenienti da famiglie agiate. Ecco dunque che noi dobbiamo utilizzare la reazione al pericolo ingiustizie e disuguaglianze innescate dal Covid per non tornare all’Italia pre-Covid, ma per innescare politiche sistematiche per far ripartire l’ascensore sociale del Paese e per ripristinare davvero la funzione egualitaria che l’istruzione pubblica e universale deve garantire, a partire dalla prima infanzia fino ai livelli più alti.

Alessandra Nardini - Assessora Regione Toscana
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