Ieri, in Consiglio Regionale, abbiamo approvato la nuova Legge sull’economia circolare e la gestione dei rifiuti, compiendo un altro passo avanti verso un modello sempre più completo di riuso, riciclo e riutilizzo per migliorare l’ambiente e il benessere dei cittadini.
L’obiettivo principale è coniugare redditività e profitto con la salvaguardia dell’ambiente e il progresso sociale, utilizzando in modo più oculato le risorse naturali. Potremo così costruire un modello economico che reintegri rifiuti e scarti nel ciclo produttivo, al fine di ridurre l’impatto delle attività umane sull’ambiente.
La legge prevede anche l’istituzione di tavoli tecnici tematici a seconda del comporto produttivo e il coinvolgimento di aziende, enti locali, esperti del settore e società civile.
I tavoli istituiti dalla legge prevedono il coinvolgimento di realtà produttive importantissime per la nostra economia, come quello dell’estrazione del marmo, il tessile, il cartario, il siderurgico, il conciario e la chimica. I comparti potranno essere via via integrati
Questo modello è molto legato alla competitività del nostro sistema produttivo, come dimostra già da tempo l’approccio dei distretti – penso a quello del Cuoio nella nostra provincia – e credo vada costantemente rafforzato e innovato.
Sarà costituito un fondo regionale destinato a interventi finalizzati alla transizione di modelli di economia circolare, come l’incentivazione alla realizzazione di piattaforme, e di altre azioni finalizzata alla donazione e al riuso dei materiali ingombranti e delle apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Oggi l’Europa si sta muovendo sempre di più verso un convinto investimento in una economia compatibile con la salvaguardia dell’ecosistema e penso sia dovere di chi amministra i territori essere coerenti con questo approccio, per salvare il nostro Pianeta e per costruire un sistema economico-produttivo più sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale.