Il Messaggero di oggi riporta una serie di dati che confermano uno scenario su cui la politica ha il dovere di intervenire con decisione e che rischia di peggiorare con l’emergenza Covid-19. Il ritratto è quello di una generazione di donne under 30 che, nonostante riportino mediamente migliori risultati negli studi rispetto ai colleghi maschi, sono poi fortemente penalizzate nel mondo del lavoro. Vediamo alcuni dati del rapporto AlmaLaurea: nel 2018 il 58,7% dei laureati era composto da donne e il voto di laurea medio delle ragazze era di 103,7/110 contro il 101,9 dei ragazzi. Eppure, se incrociamo questo studio con l’analisi del Censis vediamo che il tasso di disoccupazione tra le under-30 è di circa il 35%, che a parità di ruolo ci sono donne pagate meno degli uomini e che, per quanto riguarda le dimissioni volontarie di lavoratrici madri e lavoratori padri, il 73% è rappresentato da madri. A questo si sommano fattori come il “part-time obbligatorio” e un carico sociale di gestione dei figli e dei familiari anziani che è ancora fortemente sbilanciato sulle spalle delle donne. Affrontare con vigore questa discriminazione culturale, sociale ed economica significa costruire una società non solo più giusta, ma anche più avanzata e competitiva, poiché oggi il nostro sistema economico, produttivo e di ricerca si sta di fatto privando del contributo di una parte della popolazione, le donne, sempre più formata e specializzata. Come Assessora al lavoro e alle politiche di genere intendo mantenere la Toscana saldamente dalla parte di questa battaglia di uguaglianza e modernità, rendendo una cifra di questo mandato l’adozione di politiche di inclusione lavorativa rivolte alle donne, su cui stiamo già compiendo alcune analisi. È un dibattito che va aperto già sull’utilizzo degli aiuti europei che arriveranno. Non a caso si chiamano “Next Generation EU”: penso infatti che sia doveroso fare crescere una nuova generazione che abbandoni vecchi retaggi e ingiustizie radicate e che costruisca opportunità e inclusione, per tutte e per tutti.

Alessandra Nardini - Assessora Regione Toscana
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