Oggi migliaia di ragazze e ragazzi nel mondo, Italia compresa, tornano in piazza per chiedere ai potenti della Terra azioni concrete e incisive per fermare il riscaldamento globale. Dobbiamo ringraziarli, perché anche per merito di questo movimento, dei #fridaysforfuture, è aumentata in modo importante la consapevolezza diffusa di quanto siamo già terribilmente in ritardo nell’adottare misure necessarie ad arginare le conseguenze di decenni di inquinamento e depauperamento delle risorse. A questa generazione è stato consegnato un mondo drammaticamente compromesso e le istituzioni hanno il dovere di agire con decisione nella direzione di una effettiva transizione ecologica. L’Europa, fortunatamente, ha iniziato a intraprendere questa strada con il Recovery Plan, ma sia qui che a livello globale va fatto assolutamente di più e più rapidamente. A novembre a Glasgow si terrà la Cop26, la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, che sarà anticipata nei prossimi giorni dalla Pre-Cop26 a Milano, una settimana di importantissimi dibattiti e confronti sul tema. Ciò che conta, per dare speranza alle giovani generazioni e al Pianeta, è che questi meeting portino a impegni e programmi concreti, con un’agenda definita perché, come ha sottolineato Greta Thunberg arrivata oggi a Milano per l’occasione: “La speranza non è un qualcosa di passivo, non è un bla bla bla. La speranza vuol dire la verità, vuol dire agire”.