Questa mattina sono intervenuta alla mobilitazione dei rider a Firenze, organizzata da Nidil CGIL nell’ambito del No Delivery Day promosso a livello nazionale dalla rete riderxdiritti.

La tutela della dignità di queste lavoratrici e di questi lavoratori e le condizioni in cui operano sono questioni urgentissime che è necessario affrontare. È una situazione inaccettabile e, anche se ė un tema nazionale, come Regione vogliamo fare la nostra parte. Per questo, come assessora che si occupa di lavoro, ho già incontrato CGIL, CISL e UIL con l’obiettivo di arrivare, partendo da una piattaforma unitaria già in elaborazione, ad un tavolo regionale in cui provare a trovare soluzioni che garantiscano tutele e diritti.Tutti devono fare la propria parte, incluse le multinazionali e le piccole realtà del settore. Vanno superate le storture che si sono determinate a livello nazionale con l’accordo separato, che ha diviso il fronte sindacale e di fatto indebolito la battaglia a favore dei rider, va superato il cottimo con la definizione di una paga oraria e bisogna riconoscere questo tipo di lavoro come subordinato, per poter arrivare ad applicare il contratto nazionale di riferimento, al fine di assicurare adeguati standard di sicurezza e tutela della salute.

Un passaggio positivo in questa direzione è certamente il protocollo quadro sperimentale per la legalità contro il caporalato, l’intermediazione illecita e lo sfruttamento lavorativo nel settore del food delivery, recentemente sottoscritto da CGIL, CISL, UIL e Assodelivery con il Ministro del Lavoro Andrea Orlando. Dalla Toscana, anche oggi, si leva un messaggio forte e chiaro per la tutela e i diritti di queste lavoratrici e questi lavoratori.