Mai più donne costrette a scegliere tra maternità e lavoro.
Mai più donne che, a parità di ruolo, hanno uno stipendio più basso dei propri colleghi uomini.
Mai più donne che incontrano nella propria carriera ostacoli e tetti di cristallo da sfondare.
Mai più donne impiegate solo in alcuni settori, tipicamente quelli peggio retribuiti.
Mai più donne che ad un colloquio di lavoro si sentono chiedere se hanno intenzione di mettere al mondo un figlio.
Mai più donne a cui non sono garantiti strumenti per conciliare tempi di vita e tempi di lavoro.
Mai più donne a cui il proprio compagno chiede di rinunciare al lavoro, perché a suo avviso una donna deve occuparsi della casa e della famiglia.
Mai più donne che, uscite da un percorso di violenza, non riescono a reinserirsi nel mondo del lavoro riacquisendo così la propria indipendenza.
Mai più donne che faticano a sentire declinata al femminile la propria professione perché “suona male”.
Mai più donne discriminate in quanto donne.
Mai più stereotipi e disuguaglianze di genere.
Oggi non è solo la festa dei lavoratori. Oggi è la festa delle lavoratrici e dei lavoratori. Può sembrare un dettaglio, ma non lo è affatto!