Stamani ho portato i saluti della Regione Toscana all’assemblea di SAR Italy, l’associazione che si occupa delle studiose e degli studiosi a rischio, cioè di coloro che non possono più svolgere liberamente attività di ricerca e insegnamento nel proprio Paese.
Credo che iniziative di questo tipo vadano ulteriormente incentivate, perché libertà di ricerca e di insegnamento si intrecciano con i valori di solidarietà e accoglienza e anche con quello di uguaglianza nell’accesso allo studio. Sono valori irrinunciabili per la Toscana. La nostra Regione, infatti, ha sempre mostrato grande sensibilità per i programmi di protezione di studiose e studiosi e le 7 istituzioni universitarie toscane hanno aderito a SAR, traendo anche beneficio dall’apporto intellettuale e scientifico di queste persone.Visto il tema al centro dell’incontro, ho voluto ricordare Giulio Regeni, un giovanissimo studioso che ha pagato con la vita la propria libertà di ricerca e Patrick Zaki, che era venuto nel nostro Paese per portare avanti i suoi studi ed ora è sottoposto a una detenzione ingiusta e arbitraria in Egitto.
Anche per loro il nostro impegno in questo ambito deve essere massimo.