Quando abbiamo iniziato questa legislatura, nel 2020, i percorsi ITS attivi in Toscana quell’anno erano 24, 7 le Fondazioni. Oggi, grazie ad un costante impegno su questo segmento di formazione terziaria non universitaria, le Fondazioni ITS toscane sono 10 e da settembre potranno partire 67 percorsi formativi, che toccheranno tutte le province toscane, un altro aspetto a cui tengo molto.
Non è un caso, ma un risultato importante frutto di una visione di cui sono orgogliosa e di scelte precise:
Investimenti importanti da parte della Regione (oltre 18 milioni di euro solo quest’anno);
Arricchimento dell’offerta formativa passando da 7 Fondazioni ITS a 10, per coprire tutte le aree tecnologiche strategiche per il nostro tessuto produttivo;
Coinvolgimento di tutti i territori provinciali toscani perché nessun territorio è di serie B;
Investimenti sui laboratori territoriali aperti, per qualificare ancora di più l’offerta formativa messa in campo.
Come Regione crediamo negli ITS come strumento chiave per offrire alle ragazze e ragazzi, post diploma, competenze spendibili nel mondo del lavoro, competenze richieste dalle imprese a cui troppo spesso non si riesce a dare risposta. È così che si supera il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, è così che si favorisce l’occupazione giovanile, è con la formazione che si incentiva la creazione di lavoro di qualità.
Lo abbiamo dimostrato con i fatti: in questi anni l’offerta ITS è QUASI TRIPLICATA e vogliamo continuare a crescere.
