“Sono contento di averlo fatto e lo rifarei. Perché dovevano tornare a casa, anche se in una cassettina”
Ci ha commossi così Leandro Agresti, classe 1924, presente oggi con i suoi 97 anni. Non sarebbe mancato per nulla al mondo alla riapertura della Cappella dei Partigiani nel cimitero di Rifredi, a Firenze. Leandro in gioventù fu tra i più attivi nelle operazioni di riesumazione di uomini e donne che persero la vita durante scontri e battaglie, al fine di individuare un luogo adeguato di sepoltura ed è alla sua tenacia che dobbiamo la realizzazione di questi lavori di restauro. Sono orgogliosa che tutto questo sia stato possibile grazie ai contributi che Regione Toscana destina alla Memoria, in questo caso alla Federazione Regionale Toscana delle Associazioni Antifasciste e della Resistenza che ha curato i lavori. Era doveroso garantire un luogo dignitoso a chi ha perso la vita nella lotta di Liberazione, perché se oggi viviamo in un Paese libero e democratico lo dobbiamo a quelle 188 salme che riposano in questa Cappella e a giovani come loro, che scelsero la parte giusta da cui schierarsi. Era necessario restituire alla comunità di Firenze e della Toscana questo luogo di Memoria così significativo perché nessuno possa mai dimenticare, rinnegare o cancellare la storia. Perché le giovani generazioni sappiano che la Toscana affonda orgogliosamente le proprie radici nell’antifascismo e nella Resistenza.