Condivido la posizione del PD pisano: la reputo una scelta sbagliata, nel merito e nel metodo. Non sono d’accordo con la collocazione di questo intervento in un’area protetta e credo che il territorio debba essere ascoltato e coinvolto. Per questo penso sia giusto e necessario approfondire e riaprire un confronto con il Governo per trovare una soluzione diversa. A chi, a destra e sinistra, usa questa vicenda per polemizzare incredibilmente contro il PD, o per strumentalità elettorale o per paura di perdere l’esclusiva sulle battaglie ambientali, mi sento di consigliare di fare uno sforzo di unità nell’interesse del territorio. Tra tutti, gli esponenti della Lega, e l’Onorevole Ziello in primis, dovrebbero avere maggiore prudenza nel fare i paladini di Coltano: se fosse stato per loro nel 2011 ci sarebbe stata una tendopoli che aveva tutta l’aria di un CIE, Centro di Identificazione ed Espulsione. Se non è accaduto è per la mobilitazione popolare, sostenuta dal Centrosinistra, che ha fermato quel piano dell’allora Ministro Maroni. E ancora nel 2019, quando l’ex Sindaca di Cascina Susanna Ceccardi si guardava bene dall’opporsi a Matteo Salvini, contro l’ipotesi di un CPR a Coltano, un Centro di Permanenza per il Rimpatrio, tentando di stravolgere, ancora una volta, il modello di accoglienza toscano. Se Ziello ha dimenticato, le coltanesi e i coltanesi sono sicura di no.