“Oggi l’Unione Europea si afferma come l’esempio da seguire nella battaglia per le differenze e l’inclusione. L’uguaglianza e la non-disciminazione sono valori fondamentali e diritti essenziali in UE”.
Questa è la dichiarazione della Commissaria Europea all’Uguaglianza Helena Dalli, alla presentazione della strategia quinquennale della Commissione Europea per l’uguaglianza delle persone LGBTQIA+. È la prima volta nella storia dell’Unione.
La Presidente Ursula von der Leyen aveva promesso di voler lavorare per una “Unione in cui ciascuno possa essere se stesso, amare chi desidera senza paura di discriminazioni” e questo è un passo importantissimo in questa direzione.
Si un tratta di un piano per una maggiore parità e integrazione in tutte le politiche, finalizzato a maggiore inclusione sociale e lavorativa, maggiori diritti, contrasto alle discriminazioni, estensione dei crimini d’odio e di linguaggio d’odio agli episodi rivolti alle persone LGBTQIA+.
La strategia ha inoltre l’obiettivo di rafforzare la protezione legale, l’inclusione nei luoghi di lavoro, il contrasto alla disuguaglianza educativa, culturale e sportiva.
Trovo anche molto importante l’impegno a promuovere il riconoscimento delle Famiglie Arcobaleno nei diversi Stati Membri, un passaggio per la piena uguaglianza che manca ancora anche in Italia.
La strategia presentata dalla Commissione è molto importante anche sul piano politico, poiché in Europa stanno accadendo cose terribili in termini di discriminazioni e violazioni dei diritti delle persone LGBTQIA+, come in Polonia, dove sono state addirittura istituite delle zone vietate a chi non è eterosessuale, e in Ungheria. I fatti di cronaca ci dicono però che anche in molte altri Paesi, inclusa l’Italia, il cammino per la piena parità è tutt’altro che compiuto e, in tal senso, è anche urgente che il Senato approvi il ddl Zan, già approvato dalla Camera.