Sono tante le istituzioni toscane, i Comuni, le Province, che stanno aderendo all’appello che ho promosso per chiedere una rapida approvazione del disegno di legge Zan, che contiene misure di prevenzione e contrasto verso le discriminazioni fondate su genere, identità di genere, orientamento sessuale, disabilità. A novembre è stato già approvato alla Camera. È un bellissimo segnale che le istituzioni indirizzano al Parlamento: la Toscana è terra di diritti, da anni impegnata nel contrasto alle discriminazioni e alle violenze, e anche questa volta fa sentire la propria voce. Ci auguriamo che questa nostra presa di posizione sensibilizzi anche le cittadine e i cittadini toscani rispetto all’urgenza di una legge contro la discriminazione e la violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alla disabilità. Chiediamo al Parlamento una rapida e definitiva approvazione di questa legge di civiltà. Ricordo, per gli enti locali che non hanno ancora aderito, ma vogliono farlo, che l’adesione all’appello è sempre possibile, così come alla rete RE.A.DY. Le pubbliche amministrazioni toscane che ne fanno parte si sono moltiplicate negli ultimi anni, passando dalle 14 del 2015 alle attuali 63. Molte stanno aderendo anche in ragione di questo appello. L’affermazione dei diritti di ogni persona costituisce il presupposto per la costruzione di una compiuta cittadinanza. Vogliamo contribuire a costruire un Paese, e una Regione, per tutte e per tutti, dove si combattono senza indugi discriminazioni e violenze