Il Paese e la Toscana non possono proiettarsi al futuro senza un grande piano di adeguamento e modernizzazione della propria dotazione infrastrutturale. Da qui passa anche uno sviluppo omogeneo della Regione.

Le forze politiche sono chiamate e definire un progetto credibile per la Toscana del futuro, un’idea di sviluppo e di ruolo della nostra Regione in Italia e in Europa. Dobbiamo evitare di consolidare una Toscana a due velocità, con un’area costiera penalizzata rispetto al centro metropolitano fiorentino. Vanno definite da subito le priorità di investimento per il rafforzamento della Costa: serve allo sviluppo dell’intera Toscana e a scongiurare lo spostamento dell’asse dei rapporti fiorentini fuori regione.

Dobbiamo avvicinare Pisa e Firenze. Nel 2020 la percorrenza della tratta di collegamento non può essere di 50 minuti: in attesa dell’alta velocità tra le due città, già con le attuali ferrovie è possibile un collegamento di 35-38 minuti grazie a un mix di miglioramenti di linea, sistema di segnalazione dell’alta velocità e realizzazione della Foster con il sotto-attraversamento di Firenze. 
Questo, insieme a treni ad alta velocità senza cambio a Firenze, accorcerebbe i tempi di percorrenza anche verso Milano e Roma. Tutto ciò senza penalizzare i pendolari, accompagnando questa linea veloce con treni locali più frequenti tra Livorno, Pisa, Pontedera e Lucca.
Penso che, da questo punto di vista, si debba chiedere di realizzare rapidamente uno studio di fattibilità per realizzare una linea ferroviaria aggiuntiva, così da dedicare un’asse a una sorta di metropolitana di superficie, anche con stazioni aggiuntive, e l’altra a collegamenti molto rapidi Pisa-Firenze con le sole soste essenziali e frequenti corse dirette.

Al fronte ferroviario si aggiunge quello stradale e autostradale, penso al completamento della Tirrenica e alla realizzazione della Tangenziale Nord-Est, per cui la Regione ha stanziato risorse significative, nonché all’adeguamento della Fi-Pi-Li.

Ci sono anche le infrastrutture più locali, ma comunque importantissime, a cui abbiamo lavorato in questi anni. Penso alla tanto attesa rotonda di San Piero A Grado a Pisa, per la cui realizzazione avevo partecipato alla manifestazione del 2016 e per il cui recente avvio dei lavori ho preso contatti direttamente con la Ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture; penso appunto agli interventi per la sicurezza stradale, come la rotatoria di Capannoli, che ho inaugurato insieme all’Amministrazione, o alle rotonde di Fauglia e di Migliarino-Vecchiano. Come Regione abbiamo stanziato un milione e 100mila euro per l’adeguamento e la messa in sicurezza dello svincolo di Montopoli Valdarno, compresa la progettazione, un finanziamento che rappresenta un buon inizio per l’intero progetto.

Se parliamo di infrastrutture non possiamo bypassare il tema aeroporti e ignorare la recente sentenza su Peretola, come non si può ignorare l’esigenza di uno sviluppo armonico a livello regionale e la strategicità dello scalo pisano. Non ne faccio una questione di campanilismo, ma di interesse del sistema aeroportuale toscano nel suo complesso: se il futuro dell’aeroporto di Pisa resta inchiodato alle ambizioni di Peretola è il sistema complessivo a essere penalizzato

Non è più possibile procedere per automatismi. L’emergenza Coronavirus ristabilisce oggettivamente priorità e urgenze di intervento e di investimenti insieme ad una seria revisione dei modelli di sviluppo sempre più nel senso della sostenibilità, imponendo così la necessità di una nuova e profonda riflessione che credo non possa essere elusa.  

Non possiamo, tra l’altro, ignorare che si registra un calo generale dei flussi, non si sa per quanto, e che questo dato si aggiunge alla già seria flessione di passeggeri. II calo dei passeggeri a Pisa è preoccupante, -1,4% nel 2019. Parliamo di conseguenze serie per il turismo e meno passeggeri significa meno posti di lavoro diretti e dell’indotto. Non è solo un tema pisano e lo dimostrano le posizioni critiche di alcuni Sindaci e territori toscani. 

Il Galilei ha potenzialità straordinarie e non possono tardare gli investimenti per logiche miopi: devono partire i 65 milioni previsti da Toscana Aeroporti per adeguare capacità, redditività e flussi dell’aerostazione. I soggetti pubblici devono far valere la propria capacità di indirizzo.

Fondamentale è anche il tema delle infrastrutture immateriali, come le connessioni internet ad alta velocità, che condizionano molto le opportunità per cittadini, imprese e lavoratori di informarsi, lavorare, studiare, connettersi con il mondo. Per questo, come Regione, abbiamo lavorato molto affinché la banda ultralarga arrivasse in quanti più Comuni possibile, e negli ultimi mesi molti armadi della fibra ottica sono stati attivati anche in aree periferiche.

Per quanto riguarda la difesa del suolo ho seguito da vicino i problemi idrogeologici successivi all’incendio del Monte Pisano, per il quale la Regione ha messo subito a disposizione importanti risorse economiche e umane, che si sono unite allo straordinario lavoro delle amministrazioni locali e del volontariato. 
Abbiamo investito importanti risorse per la difesa del suolo e per la prevenzione, nella messa in sicurezza, nelle opere di ripristino conseguenti alle frane in alcune parti di territorio, nella difesa spondale del fiume Serchio a Vecchiano.

La realizzazione dello Scolmatore e del Bacino di Roffia hanno salvato il nostro territorio durante i recenti fenomeni alluvionali. Per questo dobbiamo proseguire nel lavoro di manutenzione e di potenziamento di tali infrastrutture.

Durante il mandato mi sono occupata della lotta allo spopolamento delle aree interne e periferiche della provincia di Pisa, promuovendo la valorizzazione e il sostegno economico dei piccoli Comuni, contro la riduzione degli uffici postali decentrati. 
Mi sono inoltre fatta portavoce del Protocollo d’intesa per il rilancio dell’Alta Val di Cecina.